Gaeta 2 luglio 2007
Al signor sindaco di Gaeta
Buongiorno.
Mi
chiamo Franco Fellicò e vivo a Gaeta in via degli Olmi
insieme a mia moglie Clelia Palmieri.
Le
scrivo per esternarle tutto il mio disappunto ed indignazione a causa del fatto che in Gaeta vedo sempre più
frequentemente apparire le cosiddette “cunette artificiali” e che ultimamente
sono state incrementate anche in via degli Eucalipti, strada che sono costretto
a percorrere con la mia auto quasi tutte le volte che esco o rientro nella mia
abitazione.
Questa
brutta abitudine, che peraltro sta dilagando in più città italiane, costituisce
un orrendo sistema per cercare di far ridurre la velocità agli automobilisti.
Osservo
che le strade urbane sono destinate ad essere percorse principalmente da mezzi
su ruote; i pedoni invece dovrebbero procedere sui marciapiedi ed attraversare
solo eccezionalmente le strade e solo quando sono non impegnate dalle auto che
hanno la precedenza, e in più dovrebbero farlo soltanto sulle strisce pedonali;
purtroppo però queste regole sembrano non esistere e ormai l’andazzo è sempre
lo stesso: bisogna colpire gli automobilisti ad ogni costo e pur di privilegiare chi magari gioca a pallone nelle strade, invece
di trovare un modo per evitare questo abuso, si decide di far rallentare anche
al di sotto dei 50 Km/ora previsti dalla legge i poveri automobilisti (che poi
alla fine altro non sono che gli stessi pedoni quando guidano la propria
vettura).
L’assurdo
è che l’amministrazione della città, che tra i tanti doveri ha anche quello di
mantenere in ordine le strade, utilizza i nostri soldi per ricoprirle con un
bel manto liscio di asfalto e poi, spendendo altri
nostri soldi, le rende nuovamente inagibili installandovi sopra una serie di
asperità artificiali.
E’
certo in ogni caso che, ove potrò dimostrare danni alla mia auto e/o alle
persone della mia famiglia derivanti dai sobbalzi non dovuti impostici
volutamente dal Comune, pretenderò dallo stesso il rimborso dei danni stessi.
Intanto
osservo che, in cambio di non so quale maggiore sicurezza per la cittadinanza
(si considera tale sempre e solo quella pedonale) i risultati sono:
·
I
cittadini pagano due volte: per
l’acquisto e l’installazione delle cunette e per riparare i danni che prima o
poi saranno stati prodotti alle loro autovetture
·
Chi è malato
(come mia moglie che soffre di osteoporosi) deve
sopportare frequentissimi sobbalzi obbligatori, che sono impossibili da evitare
anche superando quegli ostacoli a velocità di pedone
·
Il traffico viene intralciato oltre misura dovendo procedere a
singhiozzi
·
L’estetica della
città peggiora, perché indubbiamente tante cunette zebrate sono proprio un obbrobrio
·
I motociclisti e
i ciclisti più degli altri devono prestare ancora più attenzione e rischiare
anche delle brutte cadute (ma forse, una volta che questi cittadini hanno
inforcata la moto o la bici, non sono più degni di attenzione
e non devono essere più protetti)
Inoltre
è facile notare che moltissimi automobilisti, forse perché non sofferenti e/o
perché non si curano dei possibili danni all’auto, procedono come se le cunette
non ci fossero e non rallentano affatto e quanto
affermo vale perfino per i mezzi pubblici che scuotono senza alcuna attenzione
i passeggeri, malati o non, non curandosi proprio delle asperità.
Dunque,
a me pare che questa invenzione produca ben poco in
termini di rallentamenti, determina solo fastidio e pericolosità e non può
essere di interesse per nessuno se non per le ditte che producono e forniscono
questi oggetti infernali ed incivili.
Mi
appello quindi a lei, nuovo Sindaco della città, che so essere un uomo di
larghe vedute e che spero voglia considerare con attenzione le mie parole; le
chiedo quindi, nella convinzione di beneficare l’intera cittadinanza, di voler
far eliminare questi pericolosi, costosi ed obbrobriosi ostacoli alla
circolazione.
Qualora
viceversa anche lei personalmente fosse un fautore di
detto sistema di intralcio del traffico, la pregherei di invitarmi a conferire
con lei perché a voce sono sicuro di poterle controbattere qualunque
argomentazione lei avesse da fare in favore di queste maledette cunette.