Gaeta 18 ottobre 2007
Buongiorno.
Sono
Franco Fellicò e le ricordo che le scrissi il 2
luglio u.s. chiedendo un suo intervento per la rimozione dei dossi artificiali
che stanno sempre più invadendo le strade della città (e per quanto riguarda me,
sempre più “accerchiando” la mia abitazione).
Ricorderà
che le illustrai tanti validi motivi per i quali era
giustificata la rimozione e per la verità lei mi rispose scrivendomi molto
sollecitamente e mi comunicò che aveva interessato l’assessore competente (Avv.
Giovanni Ialongo); le sue parole furono: “…sono
sicuro che risolverà il suo problema…”, anche se io intendevo risolvere detto
problema in tutta la città non soltanto nel mio interesse, ma nell’interesse di
una larga parte della cittadinanza.
Dopo
un mese, non vedendo accadere nulla di nuovo, prenotai un incontro con
l’assessore Ialongo e all’inizio di
Agosto lo incontrai; devo dire che malgrado non ricordasse il problema,
mi dette ragione e concordò su tutto quanto avevo esposto.
Ciò
nonostante l’unica promessa che mi fece è che non avrebbe più fatto installare simili oggetti di tortura in città, ma non
mi sembrò molto disposto a far togliere quelli esistenti.
Ho
sperato per un po’, ma poi ho visto che invece di risolvere il problema dei cittadini, ha pensato di risolvere in qualche modo il suo:
infatti l’unica cosa nuova che è accaduta in via degli Eucalipti, e forse in
qualche altro luogo, è stata l’apparizione di un segnale di limitazione di
velocità a 30 Km/ora con l’indicazione di dosso artificiale; dunque soltanto un
avvertimento a chi transita in detta strada che dovrà subire la tortura che il
Comune ha deciso di infliggergli.
Mi
permetto quindi di chiederle di rileggere la mia precedente lettera (che le
accludo in copia) e di valutare lei stesso se vi sono riportati sufficienti motivi
che possano giustificare la rimozione di queste insidie perpetrate nei
confronti dei cittadini.
Le
faccio notare inoltre che i dossi installati in via degli Eucalipti (per ora ho
misurato solo quelli) hanno un’altezza di cm. 5 e una lunghezza di cm. 90 e
come tali non erano regolamentari né prima quando la velocità consentita era di 50 Km/ora, in quanto superavano l’altezza consentita,
nè ora con la nuova limitazione, in quanto non
raggiungono la minima lunghezza imposta.
Infatti il
D.L. 30/4/1992, n.285 “Nuovo Codice della Strada” all’articolo
179 comma 6 recita:
i dossi di cui al comma 4, sono costituiti da elementi
in rilievo prefabbricati o da ondulazioni della pavimentazione a profilo
convesso. In funzione dei limiti di velocita' vigenti
sulla strada interessata hanno le seguenti dimensioni:
·
per limiti di velocita' pari od
inferiori a
·
per limiti di velocita' pari o
inferiori a
·
per limiti di velocita' pari o
inferiori a
…….
Invito inoltre a leggere
quanto riportato nella Direttiva Ministeriale 24-10-2000
pubblicata nella Gazz. Uff.
28 Dicembre 2000, n. 301 (Direttiva sulla corretta ed uniforme applicazione
delle norme del codice della strada in materia di
segnaletica e criteri per l’installazione e la manutenzione - 5.6 impieghi non
corretti della segnaletica stradale complementare -) dove si legge negli ultimi
due punti:
……
I dossi
prefabbricati devono essere approvati; quelli eventualmente collocati su
itinerari di attraversamento dei centri abitati, lungo
le strade più frequentemente percorse dai veicoli di soccorso, di polizia o di
emergenza, o lungo le linee di trasporto pubblico, devono essere
rimossi.
Si rammenta
che il loro permanere in opera, in caso di incidenti
riconducibili alla loro collocazione, può dar luogo a responsabilità in capo a
chi ne ha disposto la collocazione o a chi non ne ha disposto la rimozione.
Osservo che:
·
Essendo il limite
di velocità delle strade pubbliche comunali pari a
·
E’ evidente che è la
strada e il limite di velocità della stessa a determinare l’altezza dei dossi e
non viceversa. Intendo dire che l’istallazione di
segnaletica per la limitazione della velocità sul tratto di strada
immediatamente antistante il dosso, non pregiudica il chiaro significato del
comma 6, che vuole perseguire lo scopo di far adeguare l’altezza dei dossi al
tipo di strada e alla sua velocità di progetto e non a quella stabilita ad hoc
per l’occasione.
L’ultima
cosa che vorrei vedere quindi, sarebbe la sostituzione dell’attuale segnaletica
con un cartello di limite di velocità portato a 40 Km/ora (con il che gli
attuali dossi sarebbero in regola) perché ciò dimostrerebbe soltanto che si
vuole decidere ad ogni costo di tenerli in vita anche contro giuste
argomentazioni, non si vogliono sentire ragioni e per farlo si giunge
addirittura a determinare il limite di velocità non in funzione di motivi
oggettivi di pericolosità, ma solo allo scopo di rendere la velocità adeguata
al tipo di dosso già precedentemente installato; resta
il fatto che una tale azione non metterebbe comunque il Comune “a posto” in
quanto per essere in regola con la legge dovrebbe anche vietare nelle strade
incriminate il trasporto pubblico!!!
Poiché penso
ancora che il Comune da lei rappresentato oltre che pretendere il rispetto
delle leggi voglia anch’esso a sua volta rispettarle, le ripeto che l’unico
mezzo per farlo sarebbe quindi di vietare il passaggio dei mezzi pubblici in
buona parte delle strade della città.
Se
invece l’imposizione permanesse, lei e tutta l’amministrazione dovrebbe accettare inizialmente la critica dei cittadini per
aver agito illegalmente, e successivamente correre l’alea di essere attaccato
per vie legali da chi ricorresse alla giustizia per denunciare detto
comportamento illegale.
Per
concludere quindi io chiedo nuovamente ed
insistentemente che i dossi artificiali siano banditi dalla nostra città,
invitando con ciò l’amministrazione ad essere pioniera in un più civile
comportamento, considerando i cittadini sempre da rispettare sia quando
circolano nella città a piedi sia anche quando lo fanno in bici, in moto o in
auto.
A
coloro che dovessero insistere per il permanere di questi intralci alla
circolazione, l’amministrazione potrebbe rispondere che la cosa sarebbe
autorizzabile, ma che nel rispetto della legge nelle strade incriminate
dovrebbe essere anche vietato il transito ai mezzi pubblici, e non credo che
ciò sarebbe di gradimento della popolazione..
Gaeta
diventerebbe una città più elegante e meno pericolosa, mentre anche
l’amministrazione comunale potrebbe dormire sonni più tranquilli non dovendo
correre il rischio di essere incriminata per omicidio colposo (come è già avvenuto in alcune città italiane) in caso di un
malaugurato incidente mortale provocato da quegli aggeggi infernali.
La
prego signor Sindaco e signor Assessore, non consideri questa mia una “sfida”
per aggiudicarsi una “vittoria” anche perché so bene
che sarei perdente, perché in questo Paese “chi è al comando” può anche essere
spregiudicato e disporre quello che vuole senza molto spesso pagare le
conseguenze di azioni anche illecite; ho dedicato tanto tempo alla questione
soltanto perché convinto della giustezza di quanto affermo; la mia richiesta ha
soltanto l’obiettivo di rendere più vivibile la nostra città, cosa che in una
amministrazione benpensante dovrebbe essere soltanto apprezzata.
Rimango
in attesa quindi dell’attuazione dell’intervento
richiesto e nuovamente mi offro di incontrarla e di collaborare con
l’amministrazione a titolo gratuito anche per
dare soluzioni ad altri problemi della città.
La
saluto cordialmente.