Gli anellini di ferrite

 
 
I primi tentativi di realizzare delle memorie “RAM” si tradussero nella realizzazione di memorie a
nuclei magnetici (siamo negli anni ’50); si trattava di una matrice di piccoli anellini di materiale ferromagnetico che venivano attraversati da due fili uno orizzontale e uno verticale (ogni coppia di fili individuava quindi un particolare anellino che era praticamente un bit); inviando sui due fili una corrente di una certa polarità o di una polarità inversa si poteva cambiare lo stato magnetico del bit; l’operazione di scrittura di un 1 era quindi realizzata inviando corrente sui due fili che lo individuavano, mentre una corrente inversa sugli stessi due fili cambiavano la polarità del piccolo nucleo facendo assumere così il valore 0.


Per leggere il contenuto di un bit era presente un terzo filo che attraversava, a zig zag, tutti gli anellini della matrice; la lettura avveniva inviando una corrente inversa sui due fili che individuavano un bit; se il bit era a 0 non succedeva niente, se invece era a 1 il bit passava a 0 e questo cambio di stato magnetico induceva un impulso elettrico sul terzo filo con il che il bit veniva letto come 1; la lettura era però distruttiva e quindi era necessario un ciclo di riscrittura per riportare il bit al suo stato precedente alla lettura.


Dalla descrizione si può capire che le memoria a nuclei magnetici erano di difficile realizzazione e quindi costosissime, in più erano ingombranti e lente (una lettura di un solo bit poteva richiedere ben 6 microsecondi); esse però mantenevano il loro stato anche in assenza di alimentazione.






































La scheda qui sopra (che custodisco gelosamente) con i suoi particolari visibili immediatamente sotto, è una memoria a nuclei di ferrite appartenuta ad un PDP11 della DEC e che dovrebbe essere di soli 32 Kb. La dimensione della scheda è di 21 x 26 centimetri; il valore della scheda negli anni 60 era intorno ai 3.000 dollari.

Oggi (dopo poco più di 40 anni) il volume della stessa quantità di memoria si è ridotto di 2 milioni di volte e il costo di 10 milioni di volte; infine la velocità di lettura è aumentata di 6 milioni di volte.