Grafica e mouse...

 

Nel 1983 la Apple (sembra utilizzando degli studi di Xerox) pensò di offrire agli utenti dei piccoli computer personali, una interfaccia completamente nuova basata sulla grafica.


Accanto all’idea delle window grafiche fu indispensabile dotare le macchine di un nuovo dispositivo, (il MOUSE) che consentisse di utilizzarle: i primi mouse erano dei dispositivi che ultilizzando il roteare di una pallina sistemata nella parte inferiore, faceva muovere un indicatore sullo schermo (una freccetta) che consentiva di puntare gli elementi grafici; un unico tasto posto sulla parte superiore consentiva la scelta dell’elemento puntato dalla piccola freccia.

scelta dell’elemento puntato dalla freccetta. 
 

In quasi 30 anni questo dispositivo non è mai cambiato nel concetto, mentre è cambiato molto nella tecnologia; infatti la pallina inferiore che rilevava il movimento è scomparsa definitivamente sostituita da sistemi ottici che non si sporcano più; i tasti per la selezione sono passati da 1 a 2 e anche a  3 o più in qualche caso;  è comparsa una rotellina sulla parte superiore che consente si eseguire lo scroll verticale o una piccola pallina che consente sia lo scroll verticale che quello orizzontale; anche il filo di collegamento è stato quasi sempre eliminato.

Nella foto qui a destra è visibile il Magic mouse, ultimo nato della Apple; sottile ed ergonomico, senza alcun filo perchè usa il Bluetooth ed è autoalimentato con due pile stilo AA, senza più alcuna parte meccanica perchè il movimento è rilevato otticamente, senza pallina superiore perchè lo scroll sia orizzontale che verticale si ottiene strofinando il dito sul suo dorso che è diventato sensibile al tatto, i due tasti ci sono sempre ma sono ...invisibili.

Anche Microsoft si rese conto che l’MSDOS meritava una qualche miglioria e un pò scimmiottando Apple realizzò nel 1984 non un nuovo sistema operativo ma soltanto una interfaccia grafica per MSDOS che si chiamò WINDOWS; la prima versione 1.0 fu immediatamente sostituita dalla 1.1; le finestre erano abbastanza ridicole se confrontate con quelle attuali, erano ridimensionabili ma non si potevano sovrapporre; potete immaginare quanto fosse scomodo sistemarle sui piccoli schermi di allora disponibili.


Ovviamente anche l’hardware si dovette adeguare per consentire di esporre elementi grafici e la IBM sfornò il suo primo monitor grafico e a colori, nacque così lo standard CGA (Color Graphics Adapter): risoluzione 320 x 200 pixel con 4 colori oppure anche 640 x 200 ma con solo 2 colori, praticamente il bianco e il nero.